Tra le riforme e i piani di investimento previsti dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), ribattezzato piano “Italia domani”, ve ne sono diversi che prevedono benefici a favore delle imprese operanti in vari settori, turismo compreso. Un piano ambizioso che avrà a disposizione risorse economiche pari a oltre 191 miliardi di euro finanziati tramite il Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza (RRF), nell’ambito del programma Next Generation UE.
Oltre ad altri 30,6 miliardi di euro di risorse nazionali, che confluiscono in un apposito Fondo complementare finanziato attraverso lo scostamento di bilancio approvato dal Consiglio dei Ministri, lo scorso aprile, e successivamente autorizzato dal Parlamento. Complessivamente circa 222 miliardi, a cui si aggiungono anche i 13 miliardi del Pacchetto di assistenza alla Ripresa per la Coesione e i Territori di Europa (REACT-EU).
La digitalizzazione e gli altri assi strategici
Questi fondi finanzieranno una serie di interventi che ruotano attorno a tre assi strategici: digitalizzazione e innovazione; transizione ecologica; inclusione sociale. Scendendo più nel dettaglio, il PNRR si articola in sedici componenti, raggruppate in sei missioni:
- Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura.
- Rivoluzione verde e transizione ecologica.
- Infrastrutture per una mobilità sostenibile.
- Istruzione e ricerca.
- Inclusione e coesione.
- Salute.
Verso un’offerta turistica innovativa
Per quanto concerne il settore turistico, il piano “Italia domani” prevede una serie di investimenti per potenziare le strutture ricettive e i servizi turistici. Innalzando la capacità competitiva delle imprese e promuovendo un’offerta turistica basata sulla sostenibilità ambientale, l’innovazione e la digitalizzazione dei servizi. Adottando anche nuovi modelli di organizzazione del lavoro che saranno sostenuti anche da percorsi di formazione per rafforzare le competenze anche digitali degli operatori del settore turistico.
Inoltre, si proverà a sfruttare pienamente le potenzialità dei grandi eventi che riguarderanno il Paese tra i quali la Ryder Cup del 2022 e il Giubileo del 2025, creando percorsi alternativi e integrati verso tutte le regioni.
Queste sono le azioni e le riforme più significative:
- investimento 4.1: Hub del turismo digitale;
- investimento 4.2: Fondi integrati per la competitività delle imprese turistiche;
- investimento 4.3: Caput Mundi-Next Generation EU per grandi eventi turistici;
- riforma 4.1: Ordinamento delle professioni delle guide turistiche.
Gli strumenti di azione utilizzati consisteranno:
– in un credito d’imposta per le strutture ricettive così da accrescere la qualità dell’ospitalità turistica tramite investimenti diretti alla sostenibilità ambientale (fonti rinnovabili a minor consumo energetico), alla riqualificazione e all’aumento degli standard qualitativi delle strutture ricettive italiane anche sotto il profilo della digitalizzazione;
– nella creazione di una “Sezione Speciale Turismo” del Fondo Centrale di Garanzia al fine di facilitare l’accesso al credito degli imprenditori che gestiscono un’impresa esistente o per i giovani che intendono avviare una propria attività.
– in incentivi all’aggregazione delle imprese turistiche;
– in un potenziamento del Fondo nazionale per il turismo per la riqualificazione di immobili ad alto potenziale turistico e alberghi iconici al fine di valorizzare l’identità dell’ospitalità italiana di eccellenza e favorire l’ingresso di nuovi capitali privati;
– in un potenziamento del Fondo BEI per il turismo sostenibile (il Fondo può raccogliere capitale attraverso la partecipazione ad iniziative delle istituzioni finanziarie europee per concedere crediti agevolati al settore turistico);
– nella partecipazione del Ministero del Turismo al capitale del Fondo Nazionale del Turismo, creando un fondo di fondi real estate con l’intento di acquistare, rinnovare e riqualificare strutture alberghiere italiane (1.500 camere d’albergo), tutelando proprietà immobiliari strategiche e di prestigio e sostenendo ripresa e crescita delle catene alberghiere operanti in Italia, soprattutto nelle aree meridionali.
Come si è più volte sottolineato, anche da parte delle istituzioni, è sempre maggiore la consapevolezza che le misure a sostegno degli interventi per la digitalizzazione delle imprese vadano di pari passo con quelli a sostegno dell’efficientamento energetico. Anche perché entrambe le tecnologie riescono a fornire i migliori risultati in termini di miglioramento della produttività e riduzione dei consumi, quando sono integrate tra loro.
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Sono una giovane freelance con la passione per la scrittura e opero nel settore del giornalismo e dell’informazione da circa sei anni. Dopo aver concluso un percorso di studi in giornalismo crossmediale, ho avviato diverse collaborazioni con alcune redazioni e da qualche anno mi sto specializzando sulle tematiche della digitalizzazione e dei fondi pubblici per le PMI.